sabato 29 gennaio 2011

guardo le foto del cairo che brucia e mi sale un fuoco dentro che vorrei sfogare in una piazza a urlare o magari addosso a te.
poi fumo una sigaretta sul balcone e le uniche persone che vedo aggregarsi qui sono le vecchiette incappottate e le famiglie coi bambini che vanno alla messa nella chiesa sotto casa mia.
da noi le cose si fanno soltanto così.
con rassegnazione, sciarpe e testa bassa.

6 commenti:

  1. uhm.... abbiamo altro cui pensare noi qui....
    l culo di ruby, lo spaccio di viagra... insomma... noi ui si vola alto!!!!!!!!!!

    ce n'est qu'un debut.
    continuons le combat!!!!!!!!!!!!

    ho matite in attesa...

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  2. Non è che la coscienza civica italiana sia molto migliore o peggiore di quella egiziana. Ci sono due cose fondamentalmente diverse: in italia abbiamo un buon livello di benessere: siamo comunque un misero paese occidentale, ma per sempre un paese occidentale. Questo impedisce a molti la realizzazione di quanto grave e compromessa sia la situazione. (Il problema vero dell'italia non è l'adesso, è il prossimo ventennio: non vi è un diavolo di risorsa disponibile per atturare un circolo positivo di sviluppo, ne a livello tecnologico, ne economico, ne umano-ideologico: e non sto parlando solo di sviluppo economico, ma anche umano).
    In secondo luogo vi è stato, negli ultimi venti anni, un cosciente, reiterato, intenso desiderio di spaccare la società. Una rivoluzione - ma anche semplicemente un ricambio di scena politica - non può esistere se non nella forma di una "guerra civile", cosa che, ovviamente, è del tutto contraria alla semplice auspicabilità. Cosa si può fare? Per me il primo passo è recuperare chi ha ancora alla base il grande equivoco che la situazione attuale stia salvando l'italia da qualcos'altro di "più terribile". Bisogna evitare di umiliare gli interlocutori, il che porta a frasi meno incisive durante i discorsi, ma, io credo, più efficaci. Bisogna ricordare che non vi è alcuna dittatura mondiale in cui comandino giudici, mentre abbondano quelle militari e presidenziali. Bisogna ricordare che il "Manifesto del partito comunista" è un libro vecchio di un secolo e mezzo, è il crollo dell'utimo sogno (o incubo) comunista data 20 anni fa: se si teme il comunismo tanto vale avere la stessa paura della rivoluzione francese. Bisogna, per come la vedo io, semplicemente, alla maniera di Voltaire, coltivare il nostro orto, e vedere che ne viene.

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  3. boh... io so sono rivoluzionario nel dna.....
    ho fatto scuole alte, ( 5 piano a geometri) nella scuola che ha sfornato fior di utili idioti beigatisti in tempi decisamente sospetit..
    sono manicheo.
    sono vecchio qundi un po piu morbido nei toni di grigio
    eccetera
    ma non c'è pezza, credo che uno dei mali nostrani, oltre alla latenza di una alternativa seria e costruttiva (sigh!!!) , sia che il nostro orticello è coltivato a piscialetto da quando  il nanetto per vent'anni non ha che piegato, forgiato classi dirigenti, e usato il paese per pararsi il deretano a spese del nostro deretano democratico.

    MI ha sempre stupito una destra completamente priva di valori destrorsi, ma piegata al volere del Re!!! Già dall'inizio del sodalizio non mi fidavo di partiti veterop cattolici ed ex missini, soci in affari di un sovrano che per ventìanni ha usato la politica per farsi il grano a nostre spese, parandosi l'ambaradan colle sue leggine salva se medesimo.

    Va beh, credo davvero sia necesaaria una pagina nuova nella stoira patria linda e  affrancata dal Nano dle bagaglino.

    Mi vergogno per la veemenza..ma  veemengo come un asino...... a leggere i giornali.

    pace e bene

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  4. Ieri dicevo a mia madre più o meno la stessa cosa.
    'Non non finiremo mai così. Purtroppo.'

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  5. la storia insegna.....a testa bassa, si, ma senza umiliazione....

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