venerdì 29 aprile 2011

precisazioni

ho cancellato i post su de magistris, sì - ho deciso che il matrimonio di William e Kate era troppo importante* per dedicare pensieri a qualcos'altro.
per riprendermi dalla depressione di non essere (ancora) diventata una principessa mi sono tagliata i capelli. - è il modo in cui le donne risolvono ogni problema
vogliatemi bene lo stesso, anche se ora sono frangettosa
* attenzione: questa frase potrebbe contenere sarcasmo

giovedì 21 aprile 2011

scommessa socio-il-logica

facciamo una cosa.
adesso io mi piazzo fuori al balcone con lo stereo e metto un disco, uno a caso (tipo, diciamo, ten dei pearl jam). lo metto allo stesso volume dell'amplificazione della chiesa che sta trasmettendo in diretta di fronte casa mia una a caso delle messe pre-pasquali.
scommettiamo che mi piglio una denuncia?
e perché i chiesaioli qua di fronte invece possono fare tutto il casino che gli pare e possono indottrinarmi indirettamente per il solo fatto che voglio tenere il balcone aperto ché mi muoio di caldo?
che cazzo, tra l'altro almeno io avrei più gusto di questi schifo di canti stonati che fanno loro!!

domenica 17 aprile 2011

appunti di genuina inutilità

(che giorno è?)
aspettando la partenza di un treno inutile posso fare i conti con questi giorni violenti pieni di idee e di febbre nella testa. giorni ossessionati di politica e di insoddisfazione per quello che abbiamo intorno, che sonnecchia mafioso nella primavera fredda. l'amore non salverà il mondo, come non lo farà la musica. io vado per tentativi, costruisco idee con il confronto e con i discorsi, scopro la mia identità di ventenne spaventata e forte, di futura donna con le palle, di professionista che non si piegherà a compromessi, di amante dolce eppure mi scopro fredda quando meno vorrei.
Gli scugnizzi giocano a pallone sulle tue gambe stese, le signore stendono i panni nei tuoi capelli sventolati dal vento di aprile, le passioni si aprono e la voglia ci mangia mentre arrivano telefonate per l'annuncio e nessuno qui sa parlare italiano, nemmeno io, anche se le bambine di 4 anni sanno già cantare Fratelli d'Italia. ma fratelli di che?? qua siamo solo figli viziati e ingrati, lasciamo il nostro paese in bocca ai politici del bunga bunga, a scoparsi le minorenni e fuggire dalla giustizia e da qualunque logica. gli stranieri anzi le straniere sorridono con le loro bottiglie grandi d'acqua e dicono che qua in Italia è tutto così complicato, e quanto hai ragione donna tedesca che non so, vorrei dirle, quanto è complicato vivere dove il sole è così dolce e tutto è così sbagliato, dove l'opposizione non esiste anche se tutti sono d'accordo nell'odiare il signor b, e com'è possibile che a nessuno sia ancora venuto in mente il modo per tagliare le gambe alla mafia che ti gambizza la vita, non voglio e non posso pensare che tutto sia destinato a rimanere così fallace, che i ragazzi come me debbano voler cambiare città regione stato continente!! per sperare in qualcosa di meglio. I bambini chiedono l'elemosina e tutto quello che siamo, che desideriamo, le idee i racconti e le note vengono calpestati come una puttana che si stende sul letto sporco e senza lenzuola, pronta a farsi montare e annientare dal primo che passa.
Tutto il disgusto che sento per questo futuro che ci promettono e non ci daranno mai se non dopo avercelo messo in culo 1000 volte e senza burro si spiega quando leggo su La Repubblica (e com'è tutto così lontano dall'idea di giornalismo che mi è germinata nella testa!).. leggo di ragazze che vengono pagate toccate ridicolizzate da vecchi bavosi 80enni che sono i nostri rappresentanti. Ma cosa o chi mai potrebbero rappresentare di tutto questo schifo?
Tempo di guardare il sole che muore sui binari e di preparare la bocca al mio amore salato.

venerdì 15 aprile 2011

un giorno Qualcuno si trova un amore sulla strada della primavera e quindi, semplicemente, svanisce.

venerdì 8 aprile 2011

elogio della sigaretta, anche: boutade aspettando che passino a prendermi

la sigaretta è la salvezza del timido.
quando si è timidi capita spesso che esistano tempi morti in cui si aspetta di trovare il coraggio di fare qualcosa - entrare in un'aula universitaria a lezione già iniziata con la sfrontatezza di chi si crede invisibile o al contrario si contenta di essere notato, per dirne una. ancora, i momenti di inutilità esistenziale mentre si aspetta qualcuno, mentre si ciondola fuori-dentro un locale che non offre particolari attrattive per la serata.
una sigaretta diventa la miglior compagna, conferisce automaticamente lo status di qualcuno che è impegnato a far qualcosa, cascasse il mondo si ha una scusa per stare lì a guardarsi intorno senza fare un cazzo, voglio dire stai pur sempre avendo un rapporto orale con una bionda, se vogliamo essere metaforici. ma sai anche che di lì a poco la bionda ti lascerà, l'avrai consumata troppo in fretta e lei sfinita si spegnerà, lasciandoti nella metafisica condizione del coglione solo che si guarda stupidamente intorno. 
tempo di alzarsi ed andarsene.

(e così ho trovato anche la scusa per morire di tumore troppo giovane. vado a comprare le sigarette.)

come un calzino viola da scambiarsi, pure se già fa caldo

faccio parlare chi evidentemente ne sa più di me sulla mia stessa testa.
penso di essere dentro qualcosa di molto importante.

Non darmi tregua, non perdonarmi mai
Pestami a sangue, che ogni cosa crudele sia tu che ritorni.
Non lasciarmi dormire, non darmi pace!
Allora otterrò il mio regno,
nascerò lentamente.
Non smarrirmi come un motivetto facile, non essere carezza nè guanto;
Intagliami come una selce, fammi disperare.
Difendi il tuo amore umano, il tuo sorriso, i tuoi capelli. Donali.
Vieni a me con la tua collera secca di fosforo e squame.
Grida. Vomitami sabbia in bocca, rompimi le fauci.
Non mi importa ignorarti in pieno giorno,
sapere che giochi faccia al sole, a viso aperto.
Condividilo.

Io ti chiedo la cerimonia crudele del taglio,
quello che nessuno ti chiede: le spine
fino all’osso. Strappami questo volto infame,
obbligami a gridare finalmente il mio vero nome.
(Julio Cortazar)

lunedì 4 aprile 2011

gli aforismi di cui nessuno etc /2

una bella coppia è una coppia in cui i baci iniziano quando sono finiti - per il momento - gli argomenti

domenica 3 aprile 2011

I resist but you do

per la serie gli aforismi di cui nessuno ha mai più sentito il bisogno da quando il maggior esponente del genere è diventato fabio volo*:
credo che si possa dire di conoscere davvero qualcuno quando si è in grado di ricostruire il suo pantheon personale di idoli a occhi chiusi.

* non che io abbia mai preferito il compiaciuto e masturbatorio oscar wilde, sarò sincera&impopolare

 

L'atmosfera primaverile d'ordinanza comporta voglia di maniche corte, bulimia musicale e la splendida consapevolezza di avere "poche idee, ma ben confuse". Una di queste, tra le più pressanti di questi giorni accaldati e di progetti, è che dovremmo proprio smettere di drogarci. Bruciarsi il cervello senza uno scopo nemmeno apparente - cazzo se proprio sentite il bisogno metafisico di sfondarvi di canne da mattina a sera, tra parentesi foraggiando quelle stesse mafie di cui vi fate appassionati oppositori alle manifestazioncine organizzate dal centrosocialeoccupato sotto casa, uno due tre quattro cinque dieci cento passi, gli eroi di questo paese avrebbero vergogna dei vostri slogan, chiusaparentesi - almeno prendete esempio dai buoni poètes maudits e dai rampanti sixties e invece di comprare lenti tonde che stavano da dio solo a janis joplin scrivete musica, fate poesia, dipingete, fate arte ispirati dall'alterazione mentale. In assenza di ciò continuerò sempre a preferire gli alcolisti. Innanzitutto perché bevendo hai la chiara percezione degli effetti sul tuo corpo - e impari a conoscerli col tempo - secondo perché davvero vuoi mettere il gusto del sedere a un bancone col bicchiere in mano, del brindare, il sapore del vino buono, il giro dei locali per il bicchiere della staffa che non arriva mai, il connubio alcool sigaretta?