martedì 6 settembre 2011

boutade con dedica implicita

chiedo perdono dio padre
se dei nirvana non ho mai fatto
insegnamento di vita,
se negli anni 90 della mia infanzia
c'era il telefono a gettoni
e troppe poche letture suicide

chiedo scusa dio padre
se alla camicia a quadri
preferivo i sandaletti rosa
(quelli coi fiori di plastica)

chiedo pietà dio padre
se l'orlo della gonna copriva
sempre le ginocchia che mi toccavi
quando ti dormivo in braccio
in tv e nelle dita c'era solletico

chiedo venia dio padre
se ho scassato svariate pentole
e coperchi cucchiare di legno e acciaio
per sapere se il casino che facevo
era abbastanza grunge

forse però per questo
chiederò più scusa a mammà

lunedì 5 settembre 2011

tra le tante voci che si sovrappongono in questi tempi confusi - e sicuramente poco seri - di tagliaecuci sulla manovra, sicuramente le posizioni più esilaranti appartengono agli arrampicaspecchi ecclesiasti che, una volta che il popolo devoto ha sentito (finalmente!) puzza di presa per il culo e ha imbracciato i forconi, cercano la maniera più pulita per uscirne, e quando va bene ne escono coperti di ridicolo.

Malvino segnala in un post di qualche giorno fa la posizione di Gennaro Acquaviva: “la Chiesa cattolica tiene letteralmente in piedi e unito il nostro Paese”.

io sospetto che si stia confondendo col calcio.

ma in tempi di spot come questo (il calcio fa miracoli??) non c'è più da stupirsene.

(ma come mai i soliti rompicoglioni di CEI, moige e compagnia cantante stavolta tacciono? io se fossi cattolica mi sentirei offesa da 'sta cagata di pubblicità. peraltro già solo quella cover di gloria è da denuncia)