domenica 17 aprile 2011

appunti di genuina inutilità

(che giorno è?)
aspettando la partenza di un treno inutile posso fare i conti con questi giorni violenti pieni di idee e di febbre nella testa. giorni ossessionati di politica e di insoddisfazione per quello che abbiamo intorno, che sonnecchia mafioso nella primavera fredda. l'amore non salverà il mondo, come non lo farà la musica. io vado per tentativi, costruisco idee con il confronto e con i discorsi, scopro la mia identità di ventenne spaventata e forte, di futura donna con le palle, di professionista che non si piegherà a compromessi, di amante dolce eppure mi scopro fredda quando meno vorrei.
Gli scugnizzi giocano a pallone sulle tue gambe stese, le signore stendono i panni nei tuoi capelli sventolati dal vento di aprile, le passioni si aprono e la voglia ci mangia mentre arrivano telefonate per l'annuncio e nessuno qui sa parlare italiano, nemmeno io, anche se le bambine di 4 anni sanno già cantare Fratelli d'Italia. ma fratelli di che?? qua siamo solo figli viziati e ingrati, lasciamo il nostro paese in bocca ai politici del bunga bunga, a scoparsi le minorenni e fuggire dalla giustizia e da qualunque logica. gli stranieri anzi le straniere sorridono con le loro bottiglie grandi d'acqua e dicono che qua in Italia è tutto così complicato, e quanto hai ragione donna tedesca che non so, vorrei dirle, quanto è complicato vivere dove il sole è così dolce e tutto è così sbagliato, dove l'opposizione non esiste anche se tutti sono d'accordo nell'odiare il signor b, e com'è possibile che a nessuno sia ancora venuto in mente il modo per tagliare le gambe alla mafia che ti gambizza la vita, non voglio e non posso pensare che tutto sia destinato a rimanere così fallace, che i ragazzi come me debbano voler cambiare città regione stato continente!! per sperare in qualcosa di meglio. I bambini chiedono l'elemosina e tutto quello che siamo, che desideriamo, le idee i racconti e le note vengono calpestati come una puttana che si stende sul letto sporco e senza lenzuola, pronta a farsi montare e annientare dal primo che passa.
Tutto il disgusto che sento per questo futuro che ci promettono e non ci daranno mai se non dopo avercelo messo in culo 1000 volte e senza burro si spiega quando leggo su La Repubblica (e com'è tutto così lontano dall'idea di giornalismo che mi è germinata nella testa!).. leggo di ragazze che vengono pagate toccate ridicolizzate da vecchi bavosi 80enni che sono i nostri rappresentanti. Ma cosa o chi mai potrebbero rappresentare di tutto questo schifo?
Tempo di guardare il sole che muore sui binari e di preparare la bocca al mio amore salato.

7 commenti:

  1. donna, scegliti un nome di battaglia.
    Che nel mentre che ti laurei, partiamo partigiane.
    Nascoste sull'appennino, impareremo a bestemmiare in più dialetti e lotteremo contro l'invasor.
    Sarà una vita di alcool/sigarette/pallottole.
    Io son già pronta e non ho paura.
    (ho lavorato in un call center).

    RispondiElimina
  2. la rappresentanza non esiste...altre prove non ne conosco migliori di questa...

    RispondiElimina
  3. Ho letto tutto d'un fiato...
    Non potevi scegliere parole migliori per dipingere questa realtà che viviamo.

    RispondiElimina
  4. la realtà è questa , hai ragione. Comunque mi piacerebbe condividerlo su facebook , posso ? fammi sapere grazie , ciao

    RispondiElimina
  5. sì che puoi, c'è il tastino apposta. magari linkami il tuo profilo poi ;) e grazie!

    RispondiElimina